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I pannelli fotovoltaici hanno costi ancora alti nonostante gli incentivi statali. Da un lato si cerca di diminuire i prezzi per un maggiore utilizzo dell’energia pulita, ma, dall’altro, la maggiore richiesta di silicio, materiale base per la costruzione di fotovoltaici, fa aumentare il costo di tale materia prima. In realtà il silicio viene utilizzato al 99% per fabbricare microprocessori, e solo l’1/2% della produzione per produrre pannelli fotovoltaici. Tuttavia per incrementare l’energia fotovoltaica e renderla competitiva con l’elettricità tradizionale è necessario non solo introdurre nuove tecnologie, ma anche diminuirei costi delle materie prime. L’università di Los Angeles ha realizzato una nuova cella solare in plastica che riduce i costi di circa l’80% rispetto a quella in silicio e che ha una resa equivalente a quelle dei fotovoltaici a silicio. La ricerca è ancora sperimentale e le celle fotovoltaiche in plastica potrebbero essere utilizzabili in un prossimo futuro e non solo nell’ambito energetico. Per quanto riguarda il settore dei fotovoltaici le celle in plastica presentano una serie innegabile di vantaggi: la plastica è facilmente reperibile ad un prezzo contenuto, Il grado di efficienza di un pannello in plastica è simile a quello in silicio, La durata resta dai 15 ai 20 anni, i pannelli in plastica sono flessibili e facilmente modellabili, sono inoltre semitrasparenti e possono essere posizionati anche su vetri o qualsiasi altra area. Infine la plastica usata per costruire i moduli fotovoltaici è capace di catturare i raggi infrarossi del sole il che consente una produttività dei pannelli anche in presenza di condizioni climatiche sfavorevoli.